6 italiani su 10 hanno rischiato un incidente per le buche stradali

A Roma ad ogni acquazzone bisogna aggiornare la mappa mentale delle buche stradali. Voragini che si nascondono sotto le pozzanghere generando una situazione di grande pericolo per gli utenti a quattro e due ruote. Un allarme che riguarda tutta Italia – ma nella Capitale è un tema particolarmente sentito, come sostiene l’Adoc – e che ha un comune denominatore: l’assenza di manutenzione stradale da parte dei Comuni. Addirittura 6 italiani su 10 hanno rischiato nell’ultimo anno di rimanere coinvolti in un incidente a causa delle buche, secondo quanto ha rilevato un sondaggio promosso dalla “Fondazione Luigi Guccione vittime della strada” con l’ausilio del Siteb (Associazione italiana bitume e asfalto) e Assosegnaletica, secondo quanto scrive il quotidiano Metro.

L’incidente stradale resta il pericolo più avvertito dalla popolazione (71% degli italiani), dopo i furti in casa (77%), ma prima di scippi (67%), rapine (60%) e aggressioni (58%). Sono ben 177.031 nel 2014 con 3.381 morti e 251.147 feriti le vittime degli incidenti stradali. Oltre l’80% degli automobilisti e motociclisti, in particolare, definisce “a rischio” le strade per le due ruote (moto o bici), il 74% ritiene che le città siano più pericolose per i pedoni, il 65% le definisce tali anche per chi si sposta in auto. Solo il 20%, poi, esprime commenti positivi sulla condizione dell’asfalto e la presenza di guard-rail e il 76% le segnala come problema per la sicurezza stradale cittadina. Nonostante ciò, gli interventi per aumentare la sicurezza dei veicoli in circolazione in città, secondo la ricerca, latitano. Interventi di ripristino delle buche e l’utilizzo di asfalto drenante vengono indicate dall’87% degli intervistati (e dal 97% di motociclisti e scooteristi) come la vera priorità. «Sono in aumento – dichiara Livia Gaviani, presidente dell’Associazione europea familiari e vittime della strada – i percorsi pericolosi. Sono anche in crescita le interruzioni e le aree interessate da lavori in corso. I maggiori pericoli, però, rimangono quelli derivanti dalla mancanza di attenzione e da comportamenti poco responsabili».

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